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Dic

L’alimentazione nei primi anni di vita

L’alimentazione di un figlio nei primi 1000 giorni è un fattore cruciale per il benessere della mamma e del piccolo in quanto i primi anni di vita rappresentano un periodo estremamente importante per garantire un adeguato sviluppo del bambino. Il conto dei 1000 giorni comincia a partire dall’inizio della gravidanza e si prolunga per i primi due anni di vita del bambino.

Se vuoi saperne di più sull’alimentazione prima e durante la gravidanza puoi leggere anche Alimentazione in gravidanza: cosa favorire e cosa evitare?

Quali sono i punti fondamentali che caratterizzano l’alimentazione dalla nascita al compimento del 2° anno di vita?

Allattamento al seno

L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda l’allattamento al senso esclusivo (senza l’introduzione di altri solidi o liquidi) per i primi 6 mesi di vita, essendo il latte materno un alimento “su misura” per il piccolo, garantendo l’apporto di tutti i nutrienti necessari, nelle giuste quantità e proporzioni. La composizione del latte materno è, infatti, irripetibile, dinamica, cambia adattandosi fisiologicamente alle necessità del piccolo durante la crescita ed è indispensabile per la costruzione delle difese immunitarie nonché di un’adeguata flora batterica intestinale.

L’allattamento al seno, inoltre, ha innumerevoli benefici anche per la mamma: 1) aiuta a perdere il peso accumulato in gravidanza, le riserve adipose sono, infatti, indispensabili fonti energetiche che l’organismo utilizza per la produzione di latte; 2) riduce il rischio di alcune forme di tumore al seno, all’endometrio e all’ovaio; 3) protegge contro malattie cardiovascolari.

Non dimentichiamoci, infine, che il latte materno è gratuito, pratico, igienicamente sicuro, sempre pronto e alla giusta temperatura.

Quali sono i consigli per le mamme?

  • I consigli per le mamme sono:
  • non fermarsi ai primi tentativi: la produzione del latte viene stimolata ogni qual volta il bambino si attacca al seno.
  • non esitare, in caso di difficoltà, a chiedere aiuto a figure esperte e competenti a cui è possibile rivolgersi per chiedere supporto e assistenza, anche a domicilio.

Svezzamento: tempi e modalità

Oltre i primi 6 mesi di vita il latte materno non è più sufficiente a coprire i fabbisogni energetici e di nutrienti del bambino ed è necessario l’introduzione di alimenti complementari. In particolare, le Linee Guida dell’ESPGHAN (European Society for Paediatric Gastroenterology, Hepatology and Nutrition) suggeriscono di non iniziare l’alimentazione complementare prima dei 4 mesi.

Lo svezzamento è un momento importantissimo non solo per garantire il giusto accestimento, ma anche per lo sviluppo del gusto del bambino, naturalmente propenso verso la preferenza di sapori dolci, e la prevenzione di comportamenti alimentari selettivi. È bene dunque sfruttare questo momento per variare il più possibile la tipologia e la consistenza degli alimenti introdotti, senza fermarsi al primo rifiuto. In particolare è bene fare attenzione all’introduzione di frutta e verdura, anche quelle dai sapori meno graditi, e di legumi, fonte proteica vegetale da sostituire a carne, pesce, formaggi e uova.

Il secondo semestre di vita del piccolo è, dunque, importante per arrivare a costruire passo dopo passo un’alimentazione regolarmente ripartita su cinque pasti di cui tre principali e due spuntini. Attenzione però alle porzioni, che devono sempre essere adeguate per l’età!

Per tutto il primo anno di vita si consiglia: 1) di continuare l’allattamento materno, nel caso in cui fosse ancora presente; 2) di evitare l’aggiunta di sale e zucchero; 3) di evitare l’introduzione di latte vaccino, consigliato solo dopo il compimento dell’anno in quanto alimento povero di ferro ma ricco in energia, proteine e grassi.

Quali sono i consigli per i genitori?

  • Fare attenzione non solo alla quantità ma anche alla qualità di quello che viene proposto al piccolo
  • Cercare di non preoccuparsi solo se il bambino mangia poco, occhio anche agli eccessi (è bene ricordarsi che le porzioni non possono essere quelle di un adulto)
  • Fare attenzione alla pressione a finire il pasto: i bambini in questo periodo devono acquisire il senso di autoregolazione negli apporti di cibo
  • Ricordarsi che i genitori sono il primo esempio per il piccolo, anche nelle scelte alimentari
  • Fare attenzione a quello che viene offerto fuori pasto

 

Per maggiori informazioni:

http://www.quadernidellasalute.it/portale/news/p3_2_6_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=campagne&p=dacampagne&id=106

www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_303_allegato.pdf

World Health Organization, & UNICEF: “Global strategy for infant and young child feeding.” World Health Organization, 2003. [whqlibdoc.who.int/publications/2003/9241562218.pdf]

Fewtrell M, Bronsky J, Campoy C, Domellöf M, Embleton N, Fidler Mis N, Hojsak I, Hulst JM, Indrio F, Lapillonne A, Molgaard C: Complementary Feeding: A Position Paper by the European Society for Paediatric Gastroenterology, Hepatology, and Nutrition (ESPGHAN) Committee on Nutrition. J Pediatr Gastroenterol Nutr 64:119-132, 2017.

 

 

Dott.ssa Giulia Cinelli

Biologa Nutrizionista

Esperta in Nutrizione Pediatrica e Personalizzata

www.centroiltulipano.com

 

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