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Il servizio di consulenza psicologica e psicoterapia individuale ha lo scopo di offrire uno spazio di ascolto e supporto personale rivolto al bambino, all’adolescente o all’adulto. Intraprendere un percorso di questo tipo è utile in presenza di difficoltà di vario genere ed entità: problemi d’ansia, profonda tristezza, attacchi di panico, sintomi somatici legati allo stress e tutti quegli empasse emotivi o relazionali che generano un disagio nella vita quotidiana della persona.
Poter usufruire di uno spazio proprio, all’interno del quale esprimere se stessi, apre alla riflessione e aiuta il superamento di quelle situazioni che spesso ci appaiono come fasi di stallo, favorendo il benessere psicologico. Tale processo si realizza grazie alla relazione con il professionista, all’interno della quale verranno elaborati vissuti, ricordi, percezioni, modelli relazionali, emozioni, paure, ma anche potenziando le risorse proprie della persona, che spesso giacciono sepolte nel profondo.
La sospensione del giudizio dal parte del professionista è elemento peculiare e imprescindibile del percorso psicologico, all’interno di un clima di fiducia e di accoglienza emotiva.
L’esplorazione di diversi aspetti di sé, che spesso non sono completamente consapevoli, permetterà di comprendere il significato di relazioni, difficoltà e sintomi attuali, favorendo il miglioramento personale a livello profondo.
L’intervento di consulenza psicologica e psicoterapia familiare si svolge attraverso un ciclo di incontri che coinvolgono l’intero nucleo familiare e si attua in quelle situazioni di disagio psicologico, solitamente espresso da un membro della famiglia, che influenza il benessere di tutti i componenti. In queste circostanze, la famiglia è vista come una risorsa per favorire il cambiamento e la risoluzione della problematica psicologica del singolo, attraverso l’esplorazione dei vissuti di ciascun partecipante e la possibilità di aprire i canali comunicativi tra genitori e figli, spesso bloccati.
Ciò avviene in particolar modo in alcuni momenti evolutivi tipici della famiglia e del singolo individuo in essa inserito: come ad esempio, l’infanzia o l’adolescenza di un figlio, la nascita di un fratello o di una sorella minore, il pensionamento di un genitore. In altri casi, eventi improvvisi possono sconvolgere il nucleo familiare e renderlo temporaneamente “incapace” nell’affrontare i momenti di gestione familiare quotidiana, ad esempio la separazione, un trasferimento, la perdita improvvisa di un lavoro o il lutto di un familiare.
Lo spazio di sostegno, allora, diventa un “luogo sicuro” in cui accogliere i pensieri, le emozioni, le paure e le angosce dei figli, ma anche dei genitori, rinegoziando, allo stesso tempo, ruoli e funzioni di ciascuno, per esempio quelli genitoriali, e facilitando la risoluzione di conflitti all’interno del sistema coniugale o di quello dei fratelli.
L’obiettivo è ristabilire un funzionamento adeguato alle esigenze di sviluppo di tutti i membri e della famiglia stessa, facendo emergere quelle risorse e quei modelli di interazione alternativi e maggiormente funzionali già presenti nel sistema ma che erano rimaste “incastrate” in schemi di funzionamento precedenti.
Tali interventi si inseriscono all’interno dell’attenzione che il Centro pone sul benessere dell’individuo ma anche dei diversi sistemi di cui fa parte. Nonostante alcune sovrapposizioni, i due interventi presentano specifiche peculiarità.
Nella psicoterapia di coppia il focus è sul rapporto coniugale e sulle difficoltà attuali o passate che impediscono l’evoluzione della relazione stessa e incastrano i due partner in una spirale di sofferenza emotiva e affettiva. In quest’ottica, l’intervento è volto non solo unicamente a “superare le difficoltà”, ma soprattutto ad apprendere una modalità più costruttiva e soddisfacente di vivere la relazione di coppia e nutrire il legame affettivo.
Al contrario, l’intervento di sostegno alla genitorialità si focalizza prevalentemente sugli aspetti genitoriali messi in crisi da esigenze specifiche del bambino. L’intento è di potenziare sia le capacità individuali del genitore sia la condivisione delle responsabilità genitoriali, favorendo la sintonizzazione tra richieste del figlio e risposte del genitore e una più chiara e condivisa comunicazione tra i genitori stessi, indispensabile per affrontare con successo le sfide della co-genitorialità portate dalla nascita e dallo sviluppo dei figli.
Il lavoro rivolto all’età evolutiva consiste, in primo luogo, in un’attenta analisi delle problematiche presentate dal bambino nel corso dello sviluppo, che hanno influenzato la costruzione positiva di quelli che in letteratura vengono chiamate “Esperienze di Base del Sè” e che non hanno permesso una piena soddisfazione dei bisogni da parte del bambino.
Le “Esperienze di Base del Sé” sono i mattoni con cui si costruisce l’identità di un individuo e concorrono allo svolgimento di diverse attività. Ne sono un esempio la Calma, la Forza e il Contatto, le quali, a loro volta, si associano a specifiche configurazioni di “Funzioni Psicocorporee” quali: voce, respiro, tono muscolare, pensieri, emozioni.
Queste “Funzioni” si organizzano diversamente in ogni Esperienza di Base e devono essere tutte congruenti per soddisfare un determinato bisogno evolutivo. Ad esempio, nella Esperienza di Base della Calma, il tono muscolare è allentato, la voce morbida, il respiro diaframmatico.
Nel lavoro psicologico, si utilizzerà la relazione con il professionista e le tecniche psico-corporee per lavorare su tali Esperienze di Base non pienamente soddisfatte, considerando quindi sia un piano cognitivo/simbolico/emotivo, sia quello posturale e neuroendocrino, in linea con i più recenti studi scientifici che dimostrano la loro stretta interrelazione.
Alcuni esempi possono aiutare a comprendere meglio quanto detto sino ad ora.
Nel bambino con Disturbo dell’Attenzione e Iperattività, per esempio, le Esperienze di Base non pienamente soddisfatte riguardano il “Fermarsi”, lo “Stare”, la “Calma”; al contrario, nei bambini eccessivamente chiusi, insicuri e paurosi, si lavorerà sulle Esperienze di Base della “Forza” e della “Consistenza”, così che il bambino abbia maggiore fiducia in se stesso e autostima per affrontare le sfide evolutive richieste e migliorare le relazioni con i pari. Con l’aiuto e il sostegno dello psicologo, quindi, il bambino recupererà queste esperienze deficitarie e le potrà riutilizzare negli diversi contesti di vita (scuola, casa, ecc.).
L’intervento in età evolutiva appare utile soprattutto in una ottica preventiva: un lavoro di sostegno psicologico precoce, infatti, può evitare l’aggravamento di una situazione problematica che col tempo può sfociare in psicopatologie più gravi e consolidate e, di conseguenza, più complicate da risolvere.
Viene infine favorita la collaborazione con le diverse figure, professionali e non, che entrano in contatto con il bambino, quindi i genitori e gli insegnanti, in modo da mantenere una continuità positiva al lavoro psicologico sia nel contesto scolastico che in quello familiare.